Ritmi circadiani ed alimentazione – Antonio Brasile P.T.
L’uomo e tutti gli esseri viventi, nel corso della propria evoluzione hanno sviluppato un orologio interno in sintonia con i cicli della natura.
Circadiano è il termine con il quale si definiscono i fenomeni fisiologici ovvero i ritmi biologici del corpo, correlati alle fasi giorno e notte.
Nell’ipotalamo avviene un meccanismo, appunto definito orologio, in grado di regolare il ritmo sonno-veglia; ciò avviene attraverso le cellule fotosensibili presenti nella retina e stimolati della percezione di luce del giorno o in assenza della stessa.
Recenti studi dimostrano la presenza di un secondo “centro di controllo” FEO (Food Entrainable Oscillators) la cui funzione è intercettare le variazioni determinate dagli alimenti.
Vine fortemente coinvolto nella stimolazione e produzione di ormoni come: insulina, leptina, grelina, glucagone, ecc.. attraverso l’introito alimentare (determinanti sono gli aspetti quantitativi e qualitativi degli alimenti).
Vediamo le fasi e le rispettive caratteristiche di ognuna:
MATTINA
- Riduzione dei livelli di melatonina.
- Aumento (fase di picco) del livello di cortisolo.
- Predominanza del SNS (Sistema Nervoso Simpatico).
- Temperatura corporea minima.
I cambiamenti neuro-ormonali che avvengono in questa fase predispongono in maniera ottimale l’organismo a svolgere le attività quotidiane se si assumono alimenti energetici.
SERA
- Secrezione di leptina.
- Fenomeni energetici ossidativi.
Quantità e qualità del sonno garantiscono il corretto funzionamento di meccanismi di pulizia e riparazione cellulare, indispensabili per garantire l’efficienza del corpo.
Il cibo è tra i principali regolatori dei cicli circadiani, capace di sincronizzare le fasi del SNC (Sistema Nervoso Centrale) con i periferici, ognuno dei quali ha un proprio orologio biologico che segue il proprio ritmo.
La sincronia ottimale dei cicli circadiani è legata ai segnali provenienti da l’assunzione dei pasti, che dovrebbe essere al massimo nelle fasi durante le quali l’attività del uomo è maggiore, ovvero l’intervallo di tempo che include colazione e pranzo.
Viceversa, di sera, in corrispondenza con la cena che dovrebbe essere consumata non troppo tardi e resa più leggera rispetto a gli altri pasti, è consigliato ridurre il carico energetico; non a caso, spesso, queste abitudini risultano difficili da attuare rispetto a l’attuale modello della nostra società mentre risulta molto simile a quello a cui erano abituati i nostri nonni.
(Articolo realizzato con riferimenti a studi ed articoli pubblicati da: Dott. Valter longo, Dott. J.C. Hall, Dott. M. Rosbash, Dott. M. W. Young)